nsieme al Dirigente scolastico è la figura più importante di qualunque struttura scolastica, crocevia di mille attività collaterali a quelle didattiche e al centro di decisioni di fondamentale importanza per la vita dell’istituto.
Stiamo parlando del Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA), un titolo particolarmente complicato per indicare una figura che si pone al vertice del personale ATA e che spesso assume il ruolo di vero e proprio “amministratore delegato” di quelle complesse strutture che sono diventate le istituzioni scolastiche.
Attualmente circa il 20% delle scuole italiane sono prive di questa figura. Le sue attività sono svolte con un incarico specifico conferito a un Assistente amministrativo (appartenente al profilo professionale dell’area C). Si stima che il numero di posizioni vacanti siano oltre 1500.
Nel 2017 il Ministero aveva previsto l’immissione in ruolo di 761 DSGA, posizioni che non sono state ricoperte da Assistenti Amministrativi per mancanza di soggetti idonei, anche perché l’ultima graduatoria dalla quale attingere risale al 2000.
Con la legge di bilancio 2018 (L. 205/2017) il Ministero si è impegnato a colmare definitivamente questo vuoto d’organico. Al comma 335, infatti, si afferma che “è bandito entro il 2018, senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, un concorso pubblico per l’assunzione di direttori dei servizi generali ed amministrativi, nei limiti delle facoltà assunzionali ai sensi dell’articolo 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449”.
Il ruolo e le attività del DSGA
Quale sia il ruolo del DSGA è ben chiarito nella tabella dei profili professionali del personale ATA allegato al contratto collettivo della scuola. Per l’area D (nella quale confluisce il solo profilo di DSGA) si specifica che il soggetto addetto a tali mansioni
sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze.
Il DSGA, quindi, si pone al vertice della struttura scolastica per tutte quelle attività non direttamente riconducibili alla didattica e costituisce il primo referente di tutto il personale non docente dell’istituto al quale è preposto.
Sempre nella tabella sui profili professionali sono meglio dettagliati i compiti del Dirigente, specificando che tale figura:
- organizza autonomamente l’attività del personale ATA nell’ambito delle direttive del Dirigente scolastico
- attribuisce al personale ATA, nell’ambito del piano delle attività, incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, quando necessario
- svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili
- è funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili
- può svolgere attività di studio e di elaborazione di piani e programmi richiedenti specifica specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi formativi ed attuativi
- può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e formazione nei confronti del personale.
- possono essergli affidati incarichi ispettivi nell’ambito delle istituzioni scolastiche
L’orario di lavoro previsto è di 36 ore settimanali, da gestire con autonomia e flessibilità durante la settimana lavorativa. La retribuzione base, senza considerare indennità, retribuzioni accessori e anzianità, è di 1.853,23 euro.
I titoli per partecipare al concorso DSGA
Per ricoprire questo ruolo occorre un titolo di studio di livello superiore. Quali siano questi titoli lo indica sempre il contratto collettivo alla Tabella B (Requisiti culturali per l’accesso ai profili professionali del personale ATA). È quindi richiesta la laurea e nello specifico la:
- Laurea in Giurisprudenza
- Laurea in Scienze politiche, sociali o amministrative
- Laurea in Economia e commercio
Ai sensi del Decreto Interministeriale 9 luglio 2009 sono da considerarsi equipollenti alle lauree prima citate quelle specialistiche (22/S, 54/S, 57/S, 60/S, 64/S, 70/S, 71/S, 84/S, 88/S, 89/S, 90/S, 91/S, 99/S e 102/S) o le relative lauree magistrali Laurea Magistrale (LMG-01, LM-52, LM-56, LM-62, LM-63, LM-77, LM-81, LM-87, LM-88, LM-90).
In un’audizione presso le commissioni riunite cultura del 10 ottobre 2017 la Ministra dell’Istruzione Fedeli aveva affermato che il prossimo bando poteva prevedere una deroga, autorizzando la partecipazione al concorso anche agli assistenti amministrativi che per 3 anni hanno ricoperto funzione di DSGA.
Tale intenzione è stata successivamente formalizzata con il già citato comma 335 della L. 205/2017 che, dopo aver autorizzato il Ministero a bandire il concorso entro il 2018, specifica che “gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno maturato almeno tre interi anni di servizio negli ultimi otto nelle mansioni di direttore dei servizi generali ed amministrativi possono partecipare alla procedura concorsuale di cui al primo periodo anche in mancanza del requisito culturale di cui alla tabella B allegata al contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del Comparto scuola sottoscritto in data 29 novembre 2007, e successive modificazioni”.
Le prove concorsuali
In atteso dello specifico regolamento che deve disciplinare le modalità di svolgimento del concorso è possibile ipotizzare, sulla base delle precedenti prove concorsuali e secondo le indicazioni di bozze di decreti approvati qualche anno fa e mai pubblicati, che il concorso prevederà una prova preselettiva, una scritta e una orale.
La prova preselettiva si dovrebbe articolare in 100 domande a risposta multipla sulle stesse materie della prova scritta e di quella orale.
La prova scritta dovrebbe riguardare i seguenti argomenti:
- organizzazione della Repubblica e organizzazione del sistema istruzione
- diritto amministrativo
- contabilità di Stato (con particolare riferimento alla contabilità degli istituti scolastici)
- diritto pubblico
La prova orale, invece, dovrebbe puntare alla verifica della conoscenza dei seguenti argomenti:
- l’autonomia scolastica
- il decentramento amministrativo
- il regolamento di contabilità
- il rapporto di lavoro nelle amministrazioni pubbliche e nel comparto scuola
- le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro
- le norme in materia di accesso ai documenti amministrativi
- il codice della privacy
Durante l’orale si procederà anche alla verifica della conoscenza di una lingua straniera e le competenze nell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse.
Fonte: http://blog.edises.it
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